“Le grandi acque non possono spegnere l’amore ne il fiume travolgerlo”
Ct 8,7
Benedici il Signore anima mia quanto è in me benedica il Suo Santo nome. Benedici il Signore anima mia non dimenticare tanti suoi benefici (Sl 102). Soprattutto per questo bel dono del tuo sguardo misericordioso sulla mia povera persona, chiamandomi alla vita religiosa, parlando al mio cuore quando avevo appena 6 anni.
Sì, tutto cominciò durante la preparazione alla Prima Comunione e alla Santa Cresima, mi piaceva molto andare in chiesa e soprattutto fare visita a Gesù Eucarestia perfino quando uscivo da scuola prima andavo in chiesa e poi a casa. Da piccola mi sentivo molto attratto da Gesù, provavo molta fiducia e gioia interiore, per me era l’amico più fedele a cui potevo raccontare tutto ciò che vivevo e non vedevo l’ora di ricevere Gesù Eucarestia. Dopo di aver fatto la prima comunione non mi era possibile andare spesso in chiesa e questo per me era una sofferenza, allora ho pensato alla suore che mi avevano preparato per la prima comunione e pensavo che se diventavo suora come loro allora potevo stare sempre in chiesa. E così ho vissuto con questa idea ed entusiasmo fino ai 16 anni quando decisi di fare il primo passo, grazie anche alla mia amata nonna poiché solo con lei potevo andare in chiesa, le sono molto grata per la sua grande fede e il buon esempio che mi ha trasmesso, lei è stata la prima persona più felice quando conobbe il mio desiderio e sempre mi è vicina con la sua preghiera anche dal cielo.
Entrai il giorno 15 agosto del 1996 nella comunità delle Misioneras del Sagrado Corazon de Jesus. Rimasi con loro fin dal primo giorno in cui sono andata per fare esperienza. Dopo tre anni ero molto contenta, mi trovavo molto bene, ma comunque sentivo che qualcosa mi mancava, cominciai a sentirmi molto confusa, perché facendo in questi pochi anni un po’ di apostolato ho conosciuto, ho visto tante famiglie povere, tanta gente bisognosa e mi si spezzava il cuore non poterli aiutare come avrei voluto perché non avevo il necessario, allora non facevo altro che pregare per loro e più passava il tempo, più pensavo a questa povera gente. Nel frattempo conobbi Madre Raffaella, appena la vidi da lontano qualcosa dentro di me cambiò, in quel momento sentii una grande gioia interiore dopo che ho saputo che era monaca di clausura e che la loro missione era la preghiera e il lavoro, “Ora et Labora”. Ho pensato che era questa la mia strada, con la preghiera posso andare incontro a tanta gente bisognosa consacrando la mia vita. Mi chiesi se era questo quello che il Signore voleva da me, che diventassi monaca di clausura anziché suora missionaria. Ho pregato tanto affinché il Signore mi facesse capire bene cosa volesse da me, senza rendermi conto in due giorni già ero molto decisa che questa era la volontà del Signore. Con tanta serenità e certezza in meno di un mese tutto era già pronto per venire qui in questo bellissimo monastero, da allora sono passati 16 anni.
Sono arrivata in questo monastero un giovedì, era il 6 settembre 1999. I primi giorni non furono molti facili perché non parlavo italiano, il cambio d’orario, l’alimentazione diversa. Comincia l’anno di aspirantato, che fu il primo anno di prova per conoscere ed inserirmi nella comunità, imparare la lingua e conoscere bene il proprio carisma e la Santa Regola. Dopo un anno, molto convinta inizia il postulantato, era la domenica del 13 maggio del 2000, festa del Buona Pastore. Dopo più di un anno confermai il mio cammino di formazione facendo il passo successivo che fu il noviziato, era il 21 novembre del 2001, Presentazione della Beata Vergine Maria. Dopo un anno molto contenta e decisa mi rivestirono dell’abito monastico e feci la professione temporanea, la domenica 15 dicembre del 2002 la così detta domenica Gaudete, rinunziai alla vanità con il taglio dei capelli e ricevetti un nuovo nome di religiosa, Suor Maria Maura, che mi fu dato dalla Madre Abbadessa.
In questi sei anni di preparazione, formazione e discernimento molto serena e felice entusiasmata diedi il mio sì definitivo con la professione solenne facendo voto di Obbedienza, Conversione dei Costumi e Stabilità il 15 gennaio del 2006, festa di San Mauro e Placida, “Sono tua per sempre” e questo chiedo ogni giorno al Signore di restargli sempre fedele e con la sua grazia ricambiare quell’amore misericordioso che Lui ha avuto verso di me.
Sono 16 anni che sono qui e sono felice e con questa frase: “Le grandi acque non possono spegnere l’amore ne i fiumi travolgerli”, vorrei dire che la nostra vita non è facile è una vita di sacrificio con tante difficoltà, ma in tutto ciò vince sempre l’amore.
A voi giovani voglio dirvi che, come ci disse Giovanni Paolo II, “Non abbiate paura di amare e di donare la vostra vita al Signore!”
Suor Maria Maura osb