“Non a noi Signore non a noi ma al tuo nome dà gloria, per la tua fedeltà per la tua grazia”
Sl 113 b,1
Sono Suor Maria Guadalupe, nata nella città de Xalapa, Veracruz in Messico, ho 39 anni, il mio nome di battesimo è Maria Clara. Ho una laurea in Pedagogia. Sono entrata in Monastero il 30 ottobre del 2010.
Comincio raccontandovi che ho ricevuto un’educazione cattolica dai miei genitori, ho tre fratelli ed una sorella. Ci hanno trasmesso la fede nel Signore fin da piccoli, ci hanno parlato di Dio e la domenica andavamo a messa. Mi ricordo di mia madre che ci leggeva la bibbia a tutti noi quando eravamo spaventati anche solo dei temporali.
Tutti andavamo a messa la domenica, però mi ricordo che le messe per me erano troppo lunghe, io volevo che finissero subito e mamma mi diceva aspetta aspetta un po’ che è quasi finita…e cosi mi ricordo che non capivo gran che di quello che si diceva durante la messa, nelle omelie, le preghiere, i canti. Un giorno ho chiesto a Dio di comprendere le tante parole che sentivo durante la messa, e di sentirmi partecipe e di non addormentarmi; e senza rendermene conto le cose cambiarono. Grazie a Dio sono stata esaudita. Mia sorella ed io prendemmo parte nel coro della Chiesa.
Altro ricordo della mia infanzia è che la mia nonna Trinità mi portava in chiesa, alle cinque del mattino, nel messe di ottobre a pregare il San Rosario. Mi piaceva tanto, ero molto contenta, ricordo anche che ogni volta che potevo accompagnavo i miei alla vigilia di adorazione notturna che si faceva e si fa ogni mese. Andavo con loro all’ora santa il giovedì, mi piaceva stare nella presenza di Gesù Sacramentato, ogni volta che potevo partecipavo ai ritiri dei giovani.
Quando avevo diciannove anni sono entrata nel gruppo dei legionari di Maria, poi facevo la segretaria nello stesso gruppo. Divenni catechista ed anche segretaria nell’ufficio parrocchiale. Grazie a Dio ho avuto l’opportunità di lavorare in una clinica privata insieme ad un’altra professoressa, lì abbiamo avuto l’opportunità di fare dei corsi di formazione nell’istituto di salute. Ho lavorato anche all’ufficio di anagrafe del mio comune. Ero molto contenta di servire al prossimo ma sentivo che qualcosa mancava nella mia vita.
Una domenica pomeriggio sono andata a messa con mia madre, e alla fine della santa messa siamo uscite e senza saperlo ci aspettavano delle persone vicine alla Madre Raffaella Capogna, Abbadessa del Monastero Benedettino di Boville Ernica in Italia, ci salutarono e mi fecero l’invito di fare una esperienza vocazionale in Italia. Ci fecero sapere che altre ragazze messicane erano già lì ed alcune erano monache solenni. Gli raccontai che da tempo avevo l’intenzione di fare un’esperienza del genere, ma per i vari impegni non lo avevo fatto. Loro mi spronarono ad andare e di cogliere questa opportunità, perché forse Dio mi chiamava a seguirlo. Da quel giorno rimasi inquieta. Dicevo alla mia famiglia che forse era la mia vocazione, e se non era così Dio me lo avrebbe fatto capire. I miei genitori mi dicevano di pensarci bene perché era una decisione molto importante per la mia vita. Poco dopo incontrai la Madre, feci una lunga chiacchierata con lei, mi spiegò cos’era la vita monastica e mi disse: “Noi per seguire il Signore lasciamo il mondo per abbracciarlo, lasciamo tutto perché in Dio troviamo tutto”. Così ci mettemmo d’accordo e la Madre conobbe i miei genitori che mi diedero la loro benedizione.
Il 30 ottobre arrivai in monastero. Tutto cambiò per me, come tutti i cambiamenti radicali all’inizio fu dura, ma cominciai a conoscere la vita monastica. Le prove ci furono fin dall’inizio, ed io avevo timore. Dovevo imparare la lingua, i regolamenti, la disciplina, gli orari. Vivere in comunità era una cosa nuova per me, ma pian piano le cose cambiarono e cominciai a sentirmi a casa.
Ringrazio Dio perché la mia comunità non mi ha mai lasciato sola. Faccio parte di una grande famiglia monastica. Ringrazio Dio per avermi scelta.
Dopo la mia professione temporanea la Madre Abbadessa mi ha affidato degli uffici affinché possa servire la mia comunità. Aiuto in infermeria ed aiuto ed imparo nel laboratorio delle ostie. Ma come tutte mi rendo disponibile ad aiutare in qualsiasi modo la comunità. Tutto a gloria di Dio, per la salvezza delle anime e per la conversione dei peccatori.
Sono molto felice, ho trovato quello che cercavo, quello che mancava nella mia vita. So che il Signore mi chiama a lavorare nella sua vigna. Mai Si stanca di chiamarci, Lui ci ama e cerca sempre la nostra felicità. Signore voglio servirti tutti i giorni della mia vita, senza timore in santità e giustizia.
Tu fratello o sorella che hai avuto il coraggio e il tempo di leggere questa mia esperienza ti faccio l’invito a seguire Cristo. Fa un’esperienza con Lui, non perdi niente e come dice papa Francesco: “Non abbiate paura, il Signore ti chiama non chiudere il tuo cuore, Lui ti aspetta!”. Noi preghiamo per voi senza conoscervi, e per il mondo intero.
Suor Maria Guadalupe osb