“Che cosa renderò al Signore per quanto mi ha dato?”
Sl 115
Madre Raffaella al secolo Carolina Capogna nata a Boville Ernica (FR) l’8 dicembre 1937, in tenera età scoprì che in lei c’era il desiderio di diventare suora, perché questo?! Perché nella sua famiglia c’era una cugina già suora teresiana ed allora anche lei desiderò seguire la stessa strada.
Tante volte, racconta, si metteva dei panni in testa per far vedere che aveva il velo. A 14 anni facendo una visita con la zia alla cugina parlò con la madre generale per esprimere il desiderio di entrare tra le candidate per diventare anche lei teresiana, ma alla risposta della superiora: “…ancora sei piccola, non sei in grado di discernere e decidere…” trovò un’altra strada che conduceva dove il Signore la voleva.
Sempre per discernere dove andare, un’amica della mamma la invitò ad andare dalle monache benedettine del suo paese. Che vivevano una vita di preghiera nel raccoglimento del monastero, vivendo solo per Dio. Ma la mamma non era contenta della decisione della piccola “Concetta” si sentì dire in tono perentorio: <<Tu non vai né alle suore né molto meno dalle monache di clausura, cosicché stai calma>>. Ma era molto più forte il desiderio di diventare sposa di Gesù, che si fece accompagnare dall’amica della mamma e bussò per la prima volta alla porta del monastero, fu ricevuta dalla Veneranda Madre Angela Carinci la quale le disse di tornare con i genitori poiché lei non poteva prendersi questa responsabilità essendo troppo giovane. Da buona madre le ha fatto conoscere tutte le monache a quel tempo un po’ più di una ventina.
Tornando a casa riespresse il desiderio di entrare in monastero dicendo ai suoi genitori che la Madre voleva incontrarli, ma loro non vollero andare. Dopo pochi giorni riprovò di nuovo insistendo con la mamma, che rimase impassibile. Anche la nonna espresse la propria contrarietà dicendole: <<Figlia mia guarda che entrando lì devi fare ciò che non vuoi, la mattina alzarti presto e la sera andare a letto tardi, devi mangiare quando non hai fame, insomma, una vita di sacrifici>>. E rispondendo con tanta delicatezza: <<Ma per amore del Signore tutto va bene, almeno mi salvo l’anima!>>.
Rivolgendosi all’amica della mamma si fece riaccompagnare, ma la risposta della Madre Abbadessa fu sempre la stessa. Parlando di nuovo con loro hanno accettato di andare a parlare con l’Abbadessa e così il 29 ottobre 1953 entrò in monastero. Cominciando a donarsi interamente al Signore con una vita di veri sacrifici, perché in quegli anni si stavano facendo tanti lavori di muratura e quindi bisognava aiutare anche gli operai, ma non lasciando la meditazione e portando sempre un libro per leggere e meditare, nutrendo la sua vocazione.
Il 21 novembre 1954 la Madre Abbadessa le fece cominciare il così detto anno di prova “Postulantato” e un anno dopo indossato l’abito monastico e prendendo il nome di Suor Maria Raffaella compì l’anno canonico, chiamato anche Noviziato. Il 2 ottobre 1955, compiuto così questo periodo l’anno successivo emise i suoi voti temporanei il 15 ottobre 1956.
Continuò la formazione come poteva compierla in quegli anni difficili per tutta la ristrutturazione che dovevano compiere aiutando per quel che potevano ma mai dubitando che al Signore piaceva così compiere l’opera da lui iniziata.
Il 24 ottobre 1959 giorno di San Raffaele compì l’atto più desiderato della sua esistenza: Essere interamente del Signore promettendo per sempre la donazione di tutta la sua vita al servizio della Santa Chiesa, amando e lodando il Signore per tutti i suoi giorni. Da qui cominciò un’altra vita immersa nelle scritture, nella spiritualità e nell’arte del ricamo, perfezionando i doni che il buon Dio le donò per il bene del monastero, realizzando lavori che portavano qualche aiuto economico, non privo di sacrifici, ma sempre contenta e felice di apportare e mettere a disposizione ciò che aveva guadagnato insieme alle sorelle del laboratori.
Nella sua vita come monaca compì l’ufficio di infermiera, potendo così vedere nelle ammalate lo stesso Cristo.
Nel 1982, ventitré anni più tardi fu eletta, dalla stessa comunità che l’aveva accolta, come Priora del Monastero, perché Madre Angela era già molto anziana e aveva bisogno di un aiuto e così il Signore cominciava ad avvicinarla più a lui conducendola a servire le sorelle come Madre e guida. Quattro anni più tardi, il 24 settembre del 1986, dopo uno scrutinio capitolare venne eletta Abbadessa, chiedendo al Signore tre grazie che riteneva indispensabili per la fioritura del monastero e per il bene di tutta la Comunità: l’unità della famiglia monastica; il restauro completo del monastero e le vocazioni. Così il Signore vedendo l’amore e la dedizione con cui compiva l’essere Madre esaudì le sue preghiere. Ma la preparava già per un’altra opera, donandole salute e saggezza per continuare avanti nelle imprese a cui si era votata.
Negli anni della ristrutturazione del Monastero, contrariata più volte da diverse persone, specialmente dai compaesani e dalla Sovrintendenza, rischiò alcune volte le carceri. Prese forza dal Signore che infondeva in lei il coraggio di operare rettamente, continuando e portando a termine i lavori iniziati.
Anni più tardi nel 1999 Dio le chiedeva un’altra cosa in più. Invitata ed aiutata dalle Suore Missionarie del Sacro Cuore di Xalapa, che si trovano a Roma a San Paolo Fuori le mura e invitata dalla stessa Fondatrice, intraprende il suo primo viaggio nel giorno della Solennità di San Giovanni Battista, il 24 giugno, nel lontano Messico per cercare vocazioni e così aumentare le vite donate per amore al Signore, compiendo così la volontà dello stesso Dio.
Con grande gioia e disponibilità viene accolta dal vescovo S. E. Mons. Sergio Obeso Rivera che le dà tutti i permessi di portare le ragazze in Italia. La Sacra Congregazione della Vita Consacrata le chiede per tenere le giovani messicane in Monastero una fondazione. La Madre continua ad andare in Messico ogni anno, portando in Monastero alcune ragazze.
Nel 2001 a San Marcos de Leòn nel Municipio di Xico nello stato di Veracruz veniva acquistato un terreno di 5 ettari, nello stesso il 14 settembre 2002 venne posta la prima pietra, dallo stesso Vescovo su indicato, benedetta precedentemente l’11 agosto da San Giovanni Paolo II, grazia particolare che ha irrobustito le fondamenta spirituali e materiali. Questa fondazione ha fatto sì che si avvicinassero e trovassero vocazioni perché in quel territorio non si conosceva la vita monastica femminile dell’ordine di San Benedetto.
Il 13 novembre 2004 venne benedetta la prima casa che accoglieva la Madre con alcune monache ogni volta che si recavano in Messico, mentre il 6 novembre 2006 iniziava la costruzione del Monastero. La lungimiranza di Madre Raffaella ha arricchito la comunità di beni materiali come è evidente nella costruzione del Monastero di San Juan Bautista ed anche il numero delle anime consacrate e vite donate a Dio per rendere lode alla sua bontà e misericordia, per il bene della Chiesa e del mondo intero.
Il giorno 15 maggio 2014 intraprende di nuovo un lungo viaggio per la terra messicana accompagnando le sue sei monache fondatrici insieme alla Madre per iniziare la vita monastica in quel benedetto posto che Dio ha voluto per loro dimora.
E ancora, il 24 giugno Solennità di San Giovanni Battista a 15 anni dalla prima volta in terra messicana, con trepidazione e grande emozione vede arrivare il giorno da lei tanto desiderato, la CONSACRAZIONE della Chiesa e la benedizione del recinto del Monastero.
Fino adesso come Buona Madre ha cura delle sue figlie. Una donna di grandi valori umani e spirituali che dona tutta se stessa per la sua amata comunità, non attribuendo nulla alle sue forze anzi vantandosi delle sue debolezze perché si manifesti in lei la potenza di Cristo a cui nulla ha anteposto.