“Ho trovato Colui che amo, lo stringo a me e non lo lascio andare”
Ct 3,4
Sono Suor Maria Angela, il mio nome di battesimo è Fátima di Jesús e questo nome per tutto il cammino della mia vita mi ha dato la certezza di essere veramente scelta da lui. La mia famiglia è molto praticante, di fatti appartiene al cammino neocatecumenale, e i miei genitori hanno una fede fondata sulla roccia, e sempre ci hanno mostrato la tenerezza e la misericordia che Dio ha per noi.
Ho studiato nel collegio della mia città dove ci sono le suore del Sacro Cuore, e anche lì ho avuto una formazione cristiana, ma con tutto questo non ho MAI avuto interesse e nemmeno desiderio di essere religiosa, anzi. Anche se ci hanno abituato a chiedere al Signore che aumentasse le vocazioni sacerdotali e religiose. Ho sempre pensato a formare una famiglia numerosa come la mia, magari essere itineranti e così portare l’annuncio del Vangelo la dove c’è bisogno. Avevo l’idea molto fissa di adottare un bambino con sindrome di Down, perché sono molto legata a questi bambini, nella mia vita ho avuto la felicità di vivere vicino a loro e vedere la bellezza che c’è in ogni essere speciale, come lo sono loro.
Questo era ciò che io volevo, studiare, fare l’insegnante e dedicarmi all’educazione dei disabili ma Dio ha cambiato tutto quando avevo solo 16 anni. Mia sorella, era entrata in questo monastero e a 15 anni i miei genitori mi hanno fatto l’invito di fare anche io un’esperienza ma io rifiutai. Non volevo, non era per me, non mi sentivo ne chiamata ne attratta. Quindi cominciai il liceo, nuovo ambiente, nuovi sogni, ho finito il primo anno, e sapevo che la Madre Abbadessa ritornava in Messico. Mi sentivo un po’ inquieta, ma non facevo caso, solo che Dio si è fatto avanti in quei giorni, mi ha parlato dicendo “Marta, Marta tu ti agiti e ti preoccupi di molte cose, Maria tua sorella ha scelto la parte migliore che non gli verrà mai tolta”. Ed ecco lì ho capito che voleva qualcosa in più, ho deciso nel mio cuore di fare quell’esperienza ma nessuno più mi credeva. I miei fratelli hanno fatto pure le scommesse fra di loro per vedere quanto tempo resistevo, pensavano che quella vita non fosse per me.
Ho sempre detto che sarei andata per un solo anno, convinta che di più non ce l’avrei fatta.
Sono entrata in monastero il 4 settembre 2004 a 16 anni, un’età anche un po’ difficile, ma a Dio nulla è impossibile, appena dopo sei mesi ero convinta che Dio mi volesse per lui, ha saputo togliere i pensieri, le voglie, la vanità della mia vita e soprattutto il timore di lasciarmi nelle sue mani. Ha innamorato il mio cuore con le parole del Cantico dei Cantici: «Mettimi come sigillo sul tuo cuore». Cercavo chi amare, cercavo senza trovare, ed ecco Lui che mi ha presa senza rendermi conto quanto mi donava, credevo di perdere tutte le mie illusioni, ma Lui mi ha riempito di grazie e benedizioni.
Nel tempo del Postulantato che ho cominciato il 6 ottobre 2005 sono stata felice di bussare ancora per riassicurare la mia decisione, e dopo quest’anno di prova il Signore mi ha chiesto di continuare. Sono entrata in noviziato il 15 ottobre 2006, mi sentivo felice di aver trovato grazia ai suoi occhi e che Lui mi avesse scelto perché donassi tutta la mia vita al servizio delle sorelle, aiutando la Chiesa con la mia povera preghiera.
Il 4 novembre 2007 vengo rivestita dell’abito monastico ed emetto i miei voti temporanei, insieme alla mia sorella maggiore che si consacrava con i voti solenni, una grazia molto particolare. Dopo tre anni il 13 novembre 2010 vengo consacrata con la preghiera delle vergini.
Non avevo mai sentito una felicità così grande come in quei due giorni dove il Signore ripeteva la sua predilezione per me. So che Dio ama chi dona con gioia e so bene anche che la preghiera dei miei genitori mi ha accompagnato in questo cammino, e anche se mio padre aspettava il mio ritorno ha trovato più gioia nel donarmi che nell’avermi. Rendo grazie a Dio per la chiamata ricevuta e gli chiedo di mettermi nel palmo della sua mano per poter essere pietra viva nella costruzione dell’edificio spirituale come lo è il mondo e così riflettere la luce che illumini e faccia conoscere il Suo amore, la sua tenerezza e misericordia. E con la mia vita dare testimonianza di quanto è beato l’uomo che Dio ha scelto e chiamato vicino.
Suor Maria Angela osb